Il Giudice Sportivo della Lega Pro ha deliberato l’esclusione dal campionato della società Pro Piacenza e in conseguenza di questa decisione ha deciso che, a norma dell’art. 53.3 delle NOIF, tutte le gare, disputate o meno, dalla Società Pro Piacenza nel girone di andata non hanno valore per la classifica, che viene riformulata senza tenere conto dei relativi risultati; e che a norma dell’art. 53.4 delle NOIF, fermo restando il risultato di cui al C.U. 143 DIV dell’8 gennaio 2019, tutte le gare ancora da disputare dalla Società Pro Piacenza saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3 in favore dell’altra società con la quale avrebbe dovuto disputare la gara fissata in calendario;
Questa la dichiarazione ufficiale rilasciata in merito alla vicenda dal Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli: “Partiamo da un dato: non ci sarebbe stata questa giornata di vergogna se ci avessero dato ascolto, non doveva essere iscritta la società Pro Piacenza. Non aveva una valida fideiussione. Stiamo lavorando per le riforme, ma per evitare queste situazioni non c’era la necessità di riforme. Il caso Matera, il caso Pro Piacenza non ci sarebbero stati se, in sede di iscrizione di campionato, chi governava la Federazione in quel momento avesse fatto rispettare le regole: fideiussione non valida=esclusione dal campionato. Avevano successivamente la possibilità di rimediare e non lo hanno fatto. Sarebbe stato sufficiente delineare un iter chiaro per le sostituzioni, definendo sanzioni (che doveva essere l’esclusione come da noi richiesto) e tempi di scadenza che, se non rispettati, avrebbero portato in termini inequivocabili all’esclusione. Oggi il giudice sportivo ha preso la decisione più corretta che potesse assumere. Le violazioni perpetrate al sistema sono state tante e tali da avere quale unica conclusione quella alla quale è giunto il giudice sportivo. Dopo quella del Matera anche l’esclusione del Pro Piacenza deve portare a riflettere e ad agire affinché ciò non accada più. L’iter che siamo stati costretti a seguire è quello delineato dalle regole vigenti anche se non ci piacciono. Ora dobbiamo continuare a cambiare quelle che non ci piacciono. Dobbiamo mettere la parola fine ad una vicenda vergognosa. La valutazione sulla revoca dell’affiliazione prevista dall’art. 16 NOIF è in corso. Nelle more delle verifiche siamo stati costretti a far giocare le gare per la regolarità del campionato. Se infatti fosse perdurata la sospensione delle gare, il Pro Piacenza non sarebbe in astratto riuscito a recuperare entro il termine del girone di ritorno tutte le gare non disputate, incidendo di riflesso su tutte le altre squadre. Mi corre però l’obbligo di sottolineare che qui si va oltre la lealtà sportiva. I dirigenti del Pro Piacenza avevano l’obbligo di fermarsi. Il 18 di dicembre 2018 si è iniziato il vero iter di riforma e sono già state introdotte norme stringenti, parametri ineludibili che fissino la solidità dei club e diano garanzia che questi casi non avvengano più. Nell’ultimo consiglio federale è stata inserita una modifica normativa che prevede l’esclusione in corso di campionato per i club che non adempiano il pagamento degli emolumenti dei tesserati. Oggi abbiamo conosciuto, altresì, la decisione del Tribunale Federale relativa alla mancata sostituzione delle fideiussioni FINWORLD che ha sanzionato con 8 punti e € 350.000 di multa Matera, Pro Piacenza, Cuneo e Lucchese. Una parola però dovete consentirmela sui genitori di quei sette ragazzi che ieri hanno giocato a Cuneo. Non è concepibile ed è assolutamente deprecabile, consentire ai propri figli di prestarsi ad una situazione grottesca come quella accaduta, per di più mettendo a rischio la loro incolumità fisica. Riflessione: è una pagina certamente nera, per non trovarsi di nuovo in questa situazione occorre girarla rapidamente e procedere alla riforma: missione di ogni campionato, sostenibilità economica, regole ed applicazione rigida delle stesse. Il tavolo FIGC deve arrivare a concludere questo percorso necessario. La serie C deve fare in modo spietato un’analisi su se stessa. Avremo ancor più credibilità facendo così, non avendo timore di discutere di noi. Non dimentico comunque che noi siamo l’unica Lega che si è autoriformata riducendo il numero di società da 90 a 60….“.